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domenica 1 luglio 2012

Primo pride della Sardegna a Cagliari. Un grande passo!

Eh già. Ieri, 30 giugno 2012, c'è stato il primo pride della Sardegna. A CAGLIARI! 


Occhio però, si chiama pride e non minimizziamo il suo nome e la sua natura classificandolo semplicemente come 'Gay pride'. Per quanto importante sia quest'ultimo, e per quanto i gay cagliaritani abbiano contribuito a dare una forte impronta al pride, in realtà si è trattato di un corteo a cui tutti coloro che vedevano gran parte dei diritti civili calpestati dall'alto, potevano partecipare.


L'ARC di Cagliari, importante associazione cagliaritana per i diritti lgbtq, ha messo in piedi questa manifestazione con tanto lavoro, impegno e dedizione. Ci hanno sempre messo la faccia con coraggio e soprattutto con spontaneità come pochi di noi sanno fare. Penso sia un grande esempio di vita e spontaneità.
Ciò che è stato creato non ha eguali nella storia della Sardegna. E per essere il primo pride mi sento di dire che la popolazione cagliaritana (ma anche persone provenienti da altre aree geografiche) ha reagito molto positivamente.

Quello che maggiormente mi ha colpito è stato vedere numerosissime famiglie sorridenti e felici di manifestare con i loro figlioletti (davvero molto piccoli) in spalla. Come dire... un buon auspicio per le successive generazioni! Ma soprattutto un gesto pedagogico anche verso coloro che ancora oggi vedono in modo distorto l'omosessualità (e purtroppo sono ancora tanti).

Sì, sono tanti, è vero. Ma nonostante si dica che scendendo da Roma in Giù l'Italia sia progressivamente omofoba e costituita da giunte cieche dinanzi alle richieste d'attenzione per diritti civili e quant'altro, devo dire che in tal senso Cagliari mi ha stupito molto positivamente.

Nell'ultima settimana abbiamo finalmente assistito all'istituzione dei registri per le coppie di fatto e le unioni civili (fortemente voluti da Massimo Zedda, sindaco di Cagliari d'appartenenza SEL che ha mantenuto fede a questo punto del programma presentato prima delle elezioni).
Già il fatto che questo punto del programma fu presentato e discusso con molta franchezza prima delle elezioni ha dimostrato che chi lo ha votato non aveva difficoltà a concepire questo repentino cambiamento: risulta perciò un dato molto importante nel cambiamento di mentalità che lentamente si sta verificando a livello locale.
Sempre nell'ultima settimana abbiamo fatto il pride e -questo va detto- sempre col benestare del sindaco che non manca mai alle importanti iniziative lgbtq, sostenendole anche in discorsi pubblici.

Non so se complessivamente sia vero che l'Italia meridionale sia più omofoba rispetto a quella del settentrione. Ma di sicuro a Cagliari siamo sulla giusta via per il miglioramento; via che stiamo percorrendo piuttosto velocemente nonostante le grandi tappe che ancora ci sono da fare.

Detto ciò, spero vivamente che questa settimana sia stata portatrice di rinnovamento e che si prosegua sulla stessa linea.

NeOm



Immagine curata da Associazione ARC Cagliari: www.associazionearc.eu


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