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martedì 3 luglio 2012

Si avvicina il traguardo. Terminano i giorni da studente!

E' periodo di lauree.
Già, però questa volta spetta anche a me.

Tra 9 giorni avrò finalmente concluso i miei studi.
Non dovrò più dare esami.
Sarò libero.
Forse fin troppo.

Tanti esami, tanto studio per quella laurea umanistica che tanto ti piaceva, perché ti sarebbe piaciuto lavorare in una redazione, in un museo, casa editrice o comunque qualcosa che avesse a che vedere con la cultura.

Macché: siamo in periodo di crisi, dicono. La prima cosa su cui si taglia è proprio la cultura!

E allora penso: è forse inutile inseguire i propri sogni quando si sa che sarà dura concretizzare il tutto?
Non lo so: lo scoprirò, mi dico, ormai ci sono.
Ma comunque non demordo ed inseguo i miei sogni.
Senza sogni mi sentirei vuoto e privo d'anima.
E nonostante le difficoltà...crederci non costa poi tanto.

Al di là di quest'argomento, quello del lavoro, mi vengono in mente anche altri pensieri. In questi anni ho conosciuto tante persone, tanti colleghi, conoscenti e anche tante belle persone che ora sono amici.
Sono successe cose belle e brutte, sono cresciuto tantissimo perché ho imparato a vivere da solo fuori sede, ho accettato la mia omosessualità e mi sono pure fidanzato con un ragazzo stupendo che se non ci fosse dovrei inventarlo.
.
Mi è stata data la possibilità di fare l'erasmus e l'ho colta al volo: anche quest'esperienza, che rientra nell'ambito 'università' mi ha cambiato tantissimo ed ha contribuito a livellare alcuni spigoli del mio carattere. Ad esempio l'essere a volte fin troppo diffidente, introverso e ad aver paura del giudizio della gente.

Tutte queste esperienze, lontani da casa, con gente nuova e contesti prima estranei, mi hanno aiutato a diventare come sono e a fregarmene un po' di più dei benpensanti.

A volte mi dico: pensa se non avessi fatto l'università! Come sarei ora senza tutte queste esperienze?
Probabilmente al loro posto sarebbero sopraggiunte altre opportunità, ma in fondo dubito che sarebbe stata la stessa cosa. Probabilmente sarei rimasto ancorato al mio paesino ed alla mia famiglia senza mai uscire dal guscio.

Sì, a conti fatti devo molto all'esperienza universitaria. Non solo per le cose interessanti che ho imparato, ma per ciò che di secondario allo studio è sopraggiunto.

Ma ora siamo qui, a pochi passi dal traguardo.
Guardo indietro un po' con felicità e un po' con nostalgia nel ricordo della spensieratezza con cui in fondo si fa l'università: perlomeno i primi anni. I primi fuori casa!
Talvolta sono stato anche un po' ingenuo,  ma anche questo è servito per imparare tanto sulle persone.

Quando però tutto finisce ci si sente come esposti sul davanzale di un terrazzo all'ultimo piano di un edificio. Sospesi nel vuoto.
Come mi ha scritto una mia carissima amica per messaggio: la preparazione universitaria di tutti gli anni, ed infine le ansie finali per quella tanto attesa discussione di laurea, sono come un pallone che si gonfia quasi fino a scoppiare.

Ed in effetti dopo che tutto finisce è come se questo pallone scoppiasse per fare un gran baccano e lasciare lo spazio ad un assordante silenzio.

Grandi commemorazioni...Sei dottore.

Ma poi...in realtà è vero: sei solo un numero. E' giunto il momento di farsi spazio nella società lavorativa e, come direbbe Darwin, lottare per la sopravvivenza.

La verità è che quel sentimento nostalgico per il passato cede immediatamente il passo all'incertezza per il futuro. Quel futuro per il quale hai fatto dei piani che però sei sempre costretto a modificare.
Quel b2 di spagnolo, raggiunto per poter andare a vivere in Spagna, con la crisi economica mondiale è diventato un pezzo di carta che fa numero tra le referenze del curriculum ma che, per il momento, non serve all'intento primario per cui lo hai tanto voluto raggiungere.

Dunque ho iniziato a pensarla in questo modo: una vita senza sogni è una vita piatta, ed avere tutto subito poi diventa monotono.

A me piace credere che prima o poi ce la farò e che sarà ancora più bello avere certe soddisfazioni sudandosele.

L'unica cosa di sicuro che ho è l'amore della persona che amo e con la quale festeggerò 4 anni di fidanzamento proprio il giorno della mia laurea.
Bel modo di chiudere in bellezza, no?

Alla fine di questo pappone mi sento di dire a coloro che iniziano l'esperienza universitaria di non stare attaccati alla gonna di mamma, ma di sfruttare appieno tutte le esperienze importanti che la vita offre.
Non ve ne pentirete.

NeOm



Immagine acquisita da: www.myecard.it

2 commenti:

  1. Mi hanno fatto venire il magone queste tue parole. Ma un magone bello, tipo nodo denso di emozioni e non magone stile "ovosodo" che va su e giù impedendo di deglutire. Ne avevo bisogno: avevo un disperato bisogno che qualcuno dicesse con questa chiarezza quasi tagliente che bisogna credere che i sogni possano un giorno concretizzarsi. Ci sono volte che ripeto a me stessa che avrei dovuto studiare qualcosa di più "spendibile", che avrei dovuto anteporre la concretezza ai desideri. La frustrazione è tanta e certe volte soffoca e mi fa diventare una persona peggiore. Ma questa insoddisfazione, per quanto dolorosa possa essere, non sarà mai capace di spazzare dalla mia mente l'emozione del sonno interrotto dalla voglia di scrivere, dei pomeriggi trascorsi sui libri di filosofia, dei dorsi dei volumi abbracciati sulla libreria, di quegli esami passati con la lode quando mi aspettavo di essere cacciata. In quei momenti sentivo di fare la cosa giusta ed era così bello il modo in cui percepivo me stessa. Qualcuno dice, vedendo la totale inattività della mia vita attuale, che non è servito a niente. Ma è servito a me. Ci sarà prima o poi un momento in cui una bella sorpresa arriverà e allora sentiremo che abbiamo fatto bene a fare quello che ci faceva sentire delle persone vere e non manichini di passaggio che interpretano il ruolo più conveniente e utile.
    In bocca al lupo (andrà alla grande)!
    Con affetto,
    S.

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  2. Mi sono piaciute tanto le tue parole, davvero belle.
    Stasera sono andato al CLA con il mio ragazzo. Gli facevo compagnia mentre attendeva di fare l'orale di Inglese per certificare il livello in suo possesso. Lui, che è laureato in architettura, farà un master in Inghilterra il prossimo anno, e si sta già preparando per ottenere un buon livello di inglese.
    Ma il punto non è questo. Mentre aspettavo ho sentito parlare una ragazza piuttosto grande, laureata in Lettere. Ha vissuto in Francia ed ha avuto, da perfetta sconosciuta, la possibilità di lavorare al Louvre e di insegnare italiano all'università. Grandi opportunità che ha ottenuto con una bella laurea umanistica, che pur essendo diversa dalla nostra era comunque una laurea prettamente culturale.
    Ma perché tutto questo non accade in Italia? Solo perché siamo in crisi? No, non credo.
    Se non sei 'figlio di' o non hai studiato con tizio e caio non ti si dà nemmeno un'opportunita di lavorare per quello che hai studiato (al massimo ti danno il contentino per un breve periodo).
    Noi siamo il paese dell''assumo con esperienza lavorativa', senza però darti la possibilità di formarti. E così lavorano sempre le stesse persone, ci sono sempre gli stessi rapporti di lavoro tra privilegiati ed il risultato è lo stesso che si ottiene facendo accoppiare le persone strettamente imparentate tra loro: deformazioni dovute ai geni recessivi. Ma in questo caso i geni recessivi sono l'incompetenza di chi viene messo a fare lavori che non dovrebbe per via di malsani rapporti di potere.

    Poi, che dire. Al posto di puntare sulla crescita e sulla cultura, si punta sul pareggio di bilancio. Se la gente soffre pazienza, l'importante è che non ci caccino dall'Europa; quell'Europa fantoccio a cui non importa del nostro benessere ma esclusivamente dell'economia generale in modo da evitare l'effetto catena. In fondo è solo egoismo. E a me queste cose fanno una rabbia indicibile perché non si costruiscono le basi per un futuro fiorente.
    Però noi continuiamo a sperare, e se non ci vogliono qui magari ci vogliono altrove, dove i rapporti di lavoro siano più seri.

    Grazie, inoltre, per l'in bocca al lupo. Speriamo crepi lui e tutta la maligna stirpe.
    Un caloroso abbraccio.

    NeOm

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