Reduce da una riunione politica questa
sera mi sono trovato a pensare seriamente a quali potrebbero essere
le conseguenze di un'alleanza tra Sel e Pd.
Vorrei essere sincero nel dire da
subito quanto non sia entusiasta di quest'eventuale, ma a quanto pare
molto probabile, alleanza tra i due schieramenti. Il Pd non mi garba,
e men che mai gli elementi ad esso appartenenti, come ad esempio la
Bindi che è una degna rappresentante dello sdegno e dello schifo che
provo (ovviamente parlo della sinistra, altrimenti tanti altri nomi
affiorerebbero in superficie senza necessità di sforzo alcuno).
L'unico elemento che a parer mio si
distingue all'interno del Pd è Paola Concia. È forse l'unica che ha
il dovuto coraggio per portare avanti le sue battaglie, spesso
nuotando controcorrente e restando in una posizione di minoranza
anche nella sua area politica. Ad ogni modo La Concia tenta di
cambiare le cose dall'interno, ed è quello che mi augurerei facesse
pure Vendola in un eventuale alleanza.
Il motivo per cui mi considero
possibilista verso l'unione di Sel col Pd nonostante gli svantaggi
che questa causerebbe all'autonomia di Sel, è che senza di essa non
vi sarebbero i numeri per proseguire in completa autonomia, ovvero
come partito a sé stante, ed affrontare le imminenti (forse)
elezioni.
Nel Pd ci sono tante teste e pochi
accordi (e questo era il motivo per cui non ero contento
dell'alleanza), e Sel si troverebbe ad apportare delle novità in un
covo di reazionari e benpensanti. Si tratterebbe dunque di una
battaglia impegnativa; sarebbe come correre su una pavimentazione
talmente sconnessa che al primo passo sbagliato si rischierebbe una
storta.
Ma nonostante la pavimentazione sia
sconnessa, si tratterebbe di una corsa che darebbe a Sel la
possibilità di offrire il proprio contributo alla politica italiana,
anche se questo significherebbe farlo all'interno del pd, ovvero
tentando di cambiarne le fondamenta: tentando di non cadere durante
la corsa.
Non so se la battaglia avrà esito
positivo, ma è un tentativo che vale la pena compiere, se non altro
perché non vedo reali alternative nel panorama politico d'oggi. Il
solo pensiero di pensare ad un Alfano premier mi fa ancor più
rabbrividire.
Se il Pd è ormai composto da dinosauri
(purtroppo non in estinzione) che si ostinano a portare avanti dei
piani politici vetusti, l'alleanza con sel potrebbe essere
considerata come un tentativo di condizionare l'aria pesante che si
respira nel partito.
L'altra questione che come da
titolo mi sono posto a seguito della riunione è relativa all'utilità
delle primarie. In teoria la loro funzione dovrebbe essere a tutti
nota. Ed i lettori non dovrebbero dubitare circa il fatto che gli si
offra la possibilità di decidere e dunque partecipare attivamente
alla politica del partito che scelgono d'appoggiare. Ma così non è.
È importante che si rivendichi la
funzione delle primarie come strumento di partecipazione al governo
del paese. È importante che il loro esito sia tenuto realmente in
considerazione e che si abbia rispetto di coloro che decidono di
investire tempo e denaro per offrire il loro parere -per fare una
scelta importante.
Io credo che le primarie debbano essere
vincolanti, che i risultati (cioè le scelte del popolo) debbano
essere tenuti in considerazione anche se scomodi.
Ma perché questo discorso sulle
primarie? Ma certo: perché a novembre ce ne proporranno di nuove.
Ciò che di positivo vi è nelle prossime è sicuramente la
candidatura di Vendola, che non accontentandosi -giustamente- di un
semplice tentativo di distruggere il vecchio sistema politico (del
Pd) dall'interno, decide di esporsi in prima persona, scontrandosi
con Renzi e Bersani (La notizia la sto dando per certa anche se non è
ancora stata data la comunicazione ufficiale da parte di Vendola) .
Alcuni sono possibilisti circa la
possibilità che la spunti Renzi, e che dunque sia lui il nuovo
prescelto a candidarsi a premier. Altri pensano che abbia delle
possibilità anche Vendola, ma la maggioranza pensa che Bersani abbia
ormai un elettorato abbastanza consolidato nonostante la sua
passività in questi ultimi anni di politica.
Ad ogni modo credo che quello della
candidatura di Vendola sia un ottimo progetto.
Qualora dovesse rivelarsi il prescelto
dagli Italiani, sarebbe sicuramente un grosso passo in avanti in
quanto aumenterebbe nettamente le possibilità di sradicare quel
sistema vetusto di cui parlavo nelle righe precedenti. Non si
tratterebbe più di una semplice partecipazione.
Alla fine mi rimangono solo due domande
alle quali difficilmente si può rispondere:
- In realtà la voce del popolo che si
esprime alle primarie, viene poi presa in considerazione?
- La nuova legge elettorale, ammesso
che ci sia, consentirà le alleanze?
Diamo via alla propaganda!
-Neom-
Immagine acquisita da: www.partitodemocraticotrentino.it