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venerdì 30 luglio 2010

Il C.O. più importante fino ad ora. E il più difficile, aggiungerei!

Si, parlo del C.O. con mia madre, molto difficile e senza grande preparazione da parte mia.

Al rientro da un lungo viaggio, io alla guida e lei al mio fianco con nessun altro in macchina, col coraggio a quattro mani, mentre parlavamo della mentalità serrata di mio padre (convenendone, peraltro) e del fatto che noi due abbiamo una grande complicità, le dico: "ora ti dico una cosa: mi vorresti sempre bene qualsiasi cosa accada?"
Lei mi dice di si e mi chiede cosa avessi da dirle, con tutta la preoccupazione del momento.
Le dico: "se ti dicessi che sono gay?" lei molto stupita e incredula per un momento rifiuta l'ipotesi, ma quando capisce che dico sul serio vengo a conoscenza dei suoi stereotipi, quelli che oggigiorno diffondono con piacere tutti i media.
Da quel momento, anche se non ci sono state scenate, per me è stato come un grande salto nel buio, nel senso che non sapevo cosa aspettarmi. Mia madre cerca di sforzarsi di essere come sempre, ma non ci riesce. Le dico che avrebbe potuto avere, qualora le fosse andato di sfogarsi, un punto d'appoggio: una persona che già sapeva di me. La sera stessa ha sfruttato quel punto d'appoggio e si è liberata in un pianto. Quel punto d'appoggio ha rafforzato le mie spiegazioni, forse un po' vaghe in un primo momento a causa della mia agitazione.

Il giorno dopo, quando già le avevo spiegato alcune cose circa il non dover accostare per forza l'essere gay con il sentirsi donna, il fatto che io non vorrei mai essere donna e che sono felice così come sono, mi chiede se mai avessi pensato di rivolgermi ad uno psicologo; inoltre mi accorgo che ha una gran paura che venga a saperlo mio padre o qualcuno in paese e mi dice di non fare "tontese".
Ferito da quelle parole (quelle circa lo psicologo) e dopo averle detto che da lei non mi aspettavo offese di questo tipo, decido di chiederle di venire a fare un giro con me per poter avere occasione di stare soli e parlare apertamente. Avevo capito che quelle erano parole di smarrimento e agitazione da parte sua.

In macchina, appena presa la statale, decido di vuotare il sacco, e vietandole di aprire bocca fino al termine del mio dialogo le dico:

1: non si può sciegliere di essere gay e non si può criminalizzare nessuno per esserlo, tanto meno deve farlo tua madre, che dovrebbe essere felice per la tua felicità;
2: sono una persona normalissima come le altre, forse anche di più, senza bisogno di cure, di spicologi o cose del genere, queste cose fanno ridere anche al solo sentirle dire, e a volte offendono quando a dirle è tua madre;
3 non pensare a me come ad un Malgioglio o a un Platinette, sono realtà diverse dalla mia e non obbligatoriamente accostabili;
4: non preoccuparti della gente, non c'è motivo per cui debbano venirlo a sapere perchè io sono discreto e il mio ragazzo altrettanto, considerando la società un cui viviamo è anche nostro interesse che non si sappia; ma se anche la gente lo venisse a sapere, mai nessuno mi priverà della mia felicità per suo piacere. Nella vita bisogna lottare, e come lo faccio io lo devi fare anche tu. Non preoccuparti per gli altri, lotta per me e per te.
5: Papà non lo verrà a sapere perchè come mi comporto in casa, mi comporto negli altri posti, e se lo venisse a sapere e non mi accettasse vista la sua educazione, sarebbero affari suoi, io continuerò ad essere me stesso.

Anche se le rimane la paura per le persone che le stanno, e che MI stanno attorno, penso che con questo discorso abbia capito meglio alcune cose alle quali aveva sempre pensato in modo inquadrato ed errato.
Credo che dopo questa conversazione ci sia stato un grande progresso perché è tornata subito ad essere quella di sempre. Una madre che mi vuole bene e che è sempre stata mia complice in tante cose. Abbiamo fatto insieme delle commissioni parlando del più e del meno. Mi ha persino chiesto di accompagnarla a comprare delle cose da indossare.
Ovviamente dovrà abituarsi all'idea e dovrà fare un certo percorso interiore. Le ho detto che le voglio bene e che sono sempre disponibile al dialogo. Anche lei mi ha detto che mi vuole bene e che per lei è stato difficile, e io ho risposto che lo rispetto e che sono consapevole di questo, ma che dovrà tirare fuori un po' di grinta.

Spero che il suo comportamento di stasera -l'essere tornata a comportarsi con me come prima dell'accaduto- sia un buon auspicio per il futuro, almeno per quanto riguarda il nostro rapporto, perché tengo tanto a questo.

Probabilmente a nessuno interessa di questo post, ma il piacere di scrivere per liberarsi di qualcosa è sempre sublime!

Neom

4 commenti:

  1. beh dai,alla fine è andata bene! anche perchè eri tu che giudavi :D

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  2. Quindi dici che non mi poteva picchiare? XD

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  3. Hola querido Neom!!! La pequeña stella me ha traducido lo que no entendía del traductor jejej.
    Me ha parecido una de las cosas más valientes, has tenido mucho valor y supongo que te ves haber quedado más tranquilo. Ya sabes que me tienes por aquí.

    Muchos besotes guapo y que todo vaya bien

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  4. Hola queridaaaaaaaa! Mucha gracias por tus palabras! :))) Si, estoy contento por haberlo dicho a mi madre. Ha sido muy dificil, pero ahora estoy un poquito más tranquilo, aunque no totalmente. La vida es mía y sé yo como quiero vivirla! Muchos besos y gracias por estar cerca de mi con tu corazón! :P

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