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domenica 18 maggio 2014

Le dinamiche della lettura

Dunque, vediamo. Premetto che vi scrivo senza quell'immancabile strumento che mi permette di farmi largo tra lettere e parole: gli occhiali. Potrei fare qualche strafalcione ai quali rimedierò quando li recupererò.

Qualcuno sa già quanto io sia appassionato di libri. Ma non è delle mie letture che vorrei parlarvi, bensì del modo in cui si legge.



Forse alcuni mi prenderanno per pazzo a voler parlare di dinamiche della lettura; i meno avvezzi penseranno che non ci sono poi tanti modi di leggere; apri il libro, scorri le parole, vedi di capire di che si parla e il tutto finisce là.
No. Non è così: come in auto o a piedi, anche nei libri esistono diverse alternative per giungere alla meta, in questo caso all'ultima pagina, quella che incorona l'opera. Mentre scorriamo le parole percorriamo dei sentieri interni alla nostra psiche o, a voler essere sentimentalisti, al nostro cuore. Vedetela un po' come volete.

La punteggiatura per esempio dice molto sul significato e sull'intonazione, ma non dice proprio tutto. Decidiamo noi in che modo i nostri protagonisti si esprimono e allo stesso modo, nonostante i dati forniti dall'autore, immaginiamo sempre sfaccettature diverse anche sull'ambiente entro cui si svolge la storia.
Questo però vale per quanto riguarda la storia in sé, il modo in cui le parole che leggiamo costruiscono i sentieri che percorriamo mentalmente mentre leggiamo, il modo di incanalare la storia, i significati e i sentimenti che trapelano dal libro.

C'è però qualcos'altro, qualcosa di più 'fisico'. Io mentre leggo emetto una sorta di sfiato che parte dalla gola e si esaurisce nel naso. Ovviamente lo sento solo io, anche perché in caso contrario sarebbe davvero imbarazzante.
Mi sono spesso imposto di scorrere le parole solo con gli occhi ma nulla, non è la stessa cosa, perdo in velocità e senza quell'insignificante sfiato gutturale mi deconcentro.
Molto probabilmente sono io il solo anomalo, ma sono comunque sicuro che ciascuno di voi abbia i suoi rituali, più o meno ricercati, mentre legge. Io vedo tutto ciò un po' come il tastare il pacchetto di sigarette prima di sfilarne una e assaporarne il tabacco. Un rituale, appunto.
Questo particolare nel mio modo di leggere non è mai stato ricercato, al contrario di quanto di più sovente si fa: sentire l'aroma delle pagine, scrivere la data d'acquisto del nostro piccolo tesoro (per me ogni libro è un piccolo tesoro) prima di leggerlo per poi riporlo nella libreria, tastare le copertine, togliere la sovracopertina per non rovinarla, mettere un libro nella libreria eliminando la sovracopertina orrenda (mi riferisco a quelle stampate dopo l'uscita del film ispirato al romanzo, spesso oscene e non degne dell'originale -vedi Venuto al mondo) e via dicendo.

Poi ci sono caratteristiche tipiche di alcuni lettori che vorremmo ma non abbiamo. Una di queste, per quanto mi riguarda, è la lettura veloce. Quella 'd'insieme', quella che ti permette di cogliere frasi o periodi con un semplice flash dell'occhio sulla pagina.
Ovviamente leggere spediti non è utile se non si possiede la giusta tecnica, perché se a risentirne è il significato di quello che scorriamo tra le pagine o i particolari utili per rendere magico il romanzo che abbiamo tra le mani non potremmo nemmeno parlare di 'tecnica desiderabile'.
Vi posso però assicurare che molti lettori sono veloci e captano tutto il possibile in un unico e tempestivo sguardo d'insieme sul foglio stampato. Come in una foto. Non so se sia solo questione d'esercizio o più semplicemente un dono. So però che vorrei possedere questa caratteristica "level pro" del lettore.

Sarebbe bello conoscere i vostri piccoli segreti della lettura. Immagino siano tanti e interessanti.

Neom

1 commento:

  1. Ho provato anche io (per un po') a rendere più efficace la lettura. Se ti interessa qua c'è qualche consiglio:
    http://www.efficacemente.com/2009/10/lettura-veloce-esempi-pratici/

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