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giovedì 18 giugno 2015

Il mio corpo che cambia: la difficile ascesa al peso-forma


Il cibo è la mia passione, il mio corpo si modella in virtù della mia ossessione per i lipidi -e quando dico "modella", ovviamente utilizzo un eufemismo edulcorato per dire che ingrasso come una gallina in gabbia. 
Ho una costituzione massiccia, e come spesso dicono le persone ingorde, "ho le ossa grosse" e dunque peso molto anche per questo (...).

Chi si rispecchia in questi presupposti sa quanto difficile sia far dieta, perché anche quando la terapia alimentare è equilibrata e ti consente di mangiare molto, ti continueranno a mancare le secchiate di lardo che mangiavi prima davanti alle serie tv del cuore. Io, per esempio, credo che sino a due mesetti fa, avessi una potentissima assuefazione da olio di palma. Nutella, patatine, caramelle, cioccolati: non mi mancava nulla! E mentre li addentavo sentivo pure un gran senso di appagamento.

Però un giorno ti svegli e, dopo quella caterva di lunedì mancati -cioè il primo giorno della settimana al quale si rimandano tutti i buoni propositi quando si è folgorati da una forte e allo stesso tempo labile voglia di impegnarsi- senti che quello è il giusto giorno per iniziare a squagliare il grasso di foca che circonda il tuo giro-vita. Questo mi è successo a maggio, quando mi sono deciso a chiamare quella che pensavo sarebbe stata, per i mesi a venire, la mia acerrima nemica, colei che avrei odiato e maledetto sino allo stremo delle forze mentali: la nutrizionista.
Il 28 maggio, esattamente un mese, venti giorni, nove Kg e 200 gr. fa, ho iniziato la terapia alimentare che questa dolcissima nutrizionista ha fatto su misura per me. 

Il risultato è che non solo la dottoressa è disponibile e graziosa, ma non ho dovuto lanciarle dietro tutte le maledizioni del caso: non ho detto di lei che è una meretrice, non le ho augurato di finire sotto un tir, non le ho augurato dissenteria a vita. Insomma, non ho passato le classiche fasi di pura follia, determinate, solitamente, da un attacco di fame omicida.

La mia storia alimentare è piuttosto particolare. Mi è sempre piaciuto mangiare ma ho avuto anche momenti di pazzia dove le mie priorità erano lo sport e l'alimentazione corretta (non senza sofferenze per via delle dosi da pulcino). Il mio minimo storico, in termini di peso, è stato 61 Kg per 170 cm di altezza. Ma giusto per non smentire le prime cinque righe di questo post, mi sono ingrassato come il tacchino del ringraziamento, arrivando a pesare 98.2 Kg. Questo in gran parte per la mia illustre passione per il cibo e per la cucina, ed in parte perché ho problemi di fame nervosa -e chi ha la fame nervosa può capire in che modo si entri dentro un universo spaziale a sé, dove l'unica cosa che conta è lenire le proprie pene col cibo, e se poi ti deprimi per il peso mangi per dimenticare anche quello stato d'animo, che puntualmente si rifà vivo tra una pietanza e l'altra.

Questa volta invece, a differenza della precedente -e con "precedente" intendo l'ultimo tentativo riuscito di fare dieta, quando con un piano alimentare totalmente diverso e meno elastico, sono riuscito a perdere 25 kg in circa tre mesi- ho deciso di prendermi tutta la calma di questo mondo e dar tempo al metabolismo di cambiare la sua natura da bradipo senza sentirmi crocifisso come Gesù Cristo il Venerdì Santo. 

Sono piuttosto entusiasta di questa terapia: ho perso 9.2 kg in meno di due mesi e probabilmente arriverò a poco più di dieci alla fine di questo secondo mese. Mangio 90 gr. di pasta o riso o comunque carboidrati ogni giorno a pranzo, insieme al secondo di carne o pesce e il contorno di verdure. A cena ho sempre la carne, oppure il pesce, le verdure, 70 grammi di pane e spesso alterno con gli alimenti consigliati nella griglia, arrivando a mangiare, una volta alla settimana, anche le uova al sugo, formaggi, affettati, arrosti, patate e addirittura i ravioli. La struttura è semplice: per ogni pasto (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) ci sono l'alimento consigliato e quelli alternativi posti nella griglia a fianco. Ciò che è importante è seguire attentamente le quantità (dopo poco la bilancia non vi sarà strettamente utile perché vi abituerete alle dosi), alternare la tipologia degli alimenti, non mangiare sempre le stesse cose per più giorni di fila e fare movimento (sono sufficienti delle camminate, cyclette o qualsiasi altro tipo di movimento senza necessariamente distruggere se stessi).

Non voglio però fare il moralista, e nel dirvi che tutti possiamo raggiungere risultati ottimi, dico anche che iniziare una terapia senza convinzione alcuna, non sortirà nessun effetto a parte quello di riniziare a mangiare come un'idrovora. Lavorate prima di tutto sulla vostra psiche, abituandovi pian piano all'idea che l'obiettivo sognato comporta dei sacrifici. Mentre, un altro punto preliminare, è quello di trovare un bravo nutrizionista che non vi faccia fare la fame solo per la sua fretta di farvi dimagrire e prendere soldi.

In bocca al lupo a me, in bocca al lupo a tutti quelli nella mia situazione, e speriamo di non diventare più degli appetibili tacchini da giorno del ringraziamento.

1 commento:

  1. In bocca al lupo per il percorso intrapreso e complimenti per l'ironia con la quale ce lo hai raccontato!! Continua così mi raccomando, e non solo per una questione di estetica, ma in primis per la tua salute.
    Sappi che uno sconosciuto che ti segue di tanto in tanto su Twitter è fiero di te.
    Un abbraccio

    Giox

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